La
fotografia sportiva è il mio mestiere. Forse l’ho detto fino alla noia e forse
se stai leggendo questo post, lo avrai intuito.
Ho fotografato nel calcio per squadre e
sponsor di serie A, nel mondiale rally e in alcuni dei più grandi, affascinanti
e spettacolari raid avventura del globo ma senz'altro posso dire di essere
specializzato nelle riprese invernali e sulla neve.
Il 22/25
gennaio ad Rasun di Anterselva in provincia di Bolzano, nel cuore dell’omonima
valle, c'è la Tappa di Coppa del Mondo di Biathlon.
Il paesino è poco
più di una borgata alpina di
2.871 abitanti ma in questi giorni si appresta a ricevere circa 150
mila, avete letto bene, 150 mila spettatori.
Ho già
fotografato in passato questo sport.
Dapprima alle olimpiadi di Torino ma più
recentemente alle Universiadi del Trentino.
In questo caso, come sempre, ho un
incarico molto preciso: fotografare la nostra nazionale. Sia gli atleti di quella
maschile che le ragazze della femminile.
Splendidi nostri
atleti che per l'occasione sfoggiano livree Sportful rosse come il motto che li
accompagna #redisfaster.
Le gare si
svolgono su tre giornate ma a me ne è concessa una sola, per cui non
posso fallire e arrivare a casa senza materiale.
Fotografare 5 atleti che
in due manche mi passeranno davanti circa cinque volte.
Detta così
sembra semplice!
Se non fossero gare ad inseguimento dove gli sciatori arrivano
tutti in gruppo.
difficile isolare i "miei". Ma andiamo
per ordine.
Inizia il
balletto degli accrediti.
Come da
procedura, mi reco sul sito della manifestazione nella sezione dedicata,
compilo il form.
“Requisiti
accettati” mi dice. Aggiunge però che la procedura non può essere autorizzata in quanto
è scaduto il tempo per gli accrediti on line. Iniziamo bene.
Mi arriva
comunque un accredito per accedere alle zone Vip, dall’azienda per la quale
lavoro: Sportful, appunto.
Non sono
soddisfatto e una volta giunti all’ufficio accrediti, tento la carta AIPS.
Questa è la
carta personale che dovrebbe fare la differenza, in quanto viene rilasciata ai
professionisti che operano a livello internazionale in eventi sportivi. Diciamo
quella che contraddistingue un professionista, cioè che fa questo mestiere, da chi invece non lo è.
Diciamo che
è un po’ la prova del nove.
Nelle gare
di questo calibro, è praticamente impossibile accedere senza credenziali.
Il primo
approccio è piuttosto rigido, in quanto appunto, essendo ormai chiusi tutti gli
accrditi non è possibile aggiungere altri fotografi.
A meno che non sia
tesserato AIPS (Assocation Internationale De La Presse Sportive)
Voilà! La esibisco con orgoglio.
La signorina
Rottermeier accenna un sorrisino e mi invita ad accomodarmi per la fototessera
da inserire nel pass “ALL” che significa poter andare ovunque!
Vedi, la
soddisfazione non è poter accedere, ma poter dire che questo posto me lo sono e me lo sto guadagnando continuamente. Con costanza, specializzandomi sempre di più investendo il mio tempo nel mo lavoro.
Per questo sorrido quando alcuni fotografi o pseudo tali, si atteggiano a primedonne solo perchè magari possiedono un corredo fotografico stellare o perchè si auto celebrano sentendosi "dei grandi fotografi".
Il mio corredo fotografico:
Per fotografare gare di questo tipo, occorre senz'altro un buon tele. Non solo perchè solitamente si lavora da lontano ma soprattutto per giocare con sfondi sfocati che permettono di isolare il soggetto con una nitidezza imbarazzante.
Personalmente ricerco per le mie inquadrature sfondi carichi di colore, come per esempio la platea di spettatori. Un tele potente la trasforma in un impasto di colori sfuocati ed indefiniti, ed io adoro questo effetto.
Ad Anterselva ho usato:
AF-S NIKKOR 400 f/2,8E FL ED VR (novità)